Scuola VS Lavoro

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Scuola Lavoro

Scuola VS Lavoro

Quello che la Scuola non ti insegna per sopravvivere nel mondo del Lavoro

Ognuno di noi ha trascorso una grossa fetta della propria vita sui banchi di scuola e non tanti hanno un ricordo così positivo di quel periodo.

Magari tu sei uno di quelli che si deve ancora alzare alle 7:00, fare colazione di fretta e correre a prendere l’autobus con lo zaino in spalla, ma che tu sia già “maturo” o in procinto di fare il grande passo verso il mondo degli adulti, di certo non hai dimenticato il sapore delle mattinate passate tra matematica, filosofia e magari un po’ di latino (che non guasta mai)!

I tuoi genitori da bambino ti hanno detto che la formazione è una cosa indispensabile per il tuo futuro, una vera e propria scuola di vita.

Spesso non si capisce come possa essere utile nel mondo moderno una lingua morta come il latino (o ancora peggio il greco antico), o a cosa serva studiare Platone quando la scienza è andata certamente più avanti nella comprensione dell’Universo, o imparare a memoria la data in cui è scoppiata QUELLA guerra fatta da QUEL generale in QUELLA terra lontana, eppure tutte le prove a cui ci sottopone la scuola servono a forgiare la mente e prepararci ad affrontare il mondo che ci aspetta là fuori.

Purtroppo però, tutto questo non basta.

Viviamo in un mondo molto competitivo e, per guadagnarti l’opportunità di costruire il futuro che desideri, devi essere abbastanza furbo da sfruttare a tuo vantaggio le cose che imparerai lungo tutto il percorso di crescita che ti aspetta. Non puoi essere solo una pecora del gregge, ma devi ribellarti e ragionare con la tua testa per riuscire a capire come trovare la tua strada.

Lo ammetto, neanche io sono stato un grande fan della scuola. Mi assentavo almeno 2 volte alla settimana preferendo restarmene a letto, o ancora meglio sul divano a guardarmi un bel film, piuttosto che scaldare la mia personalissima sedia in fondo all’aula.

Nonostante questo ero uno sveglio, in più la maggior parte dei miei compagni di classe erano più capre di me, quindi comunque me la sono sempre cavata con quel poco che ascoltavo in classe.

Lo so, il mio non è un racconto molto onorevole, ma una volta tornato a casa studiavo duramente – solo quello che mi interessava davvero – e quando mi presentavo alle interrogazioni facevo sempre delle figure dignitose.

Di certo non ero il pupillo dei miei insegnanti e infatti ai miei genitori dicevano sempre:

È sveglio, ma non si applica.”

Dì la verità, quante volte l’hanno detta anche a te?

Ma il motivo è che fin da piccolo ho realizzato che la scuola doveva servire a me per comprendere meglio il mondo che mi circondava, non uno strumento per conquistare bei voti e portare a casa il tanto agognato “pezzo di carta”.

Avevo realizzato quanto poco la scuola italiana insegnasse della vita di tutti i giorni e a livello pratico per trovare un lavoro.

Ero grato alla scuola per tutta la cultura e le conoscenze che mi aveva dato, ma proprio non potevo perdonarle di non avermi dato in mano anche qualcosa che avrei potuto utilizzare nel mondo reale.

Fu così che quando presi uno shaker e una bottiglia in mano per la prima volta, mi brillarono gli occhi.

Tutto ad un tratto stavo facendo qualcosa di reale e tangibile e che potevo analizzare per migliorare.

Tuttavia, è stato proprio facendo quel mio primo lavoro vero e retribuito che ho fatto “pace” con la scuola.

Tra i conteggi dei liquori che versavo, la memorizzazione delle ricette e degli ingredienti che compongono i vari drink, la storia dei cocktail e dei distillati, mi sono accorto quanto le abilità matematiche, di memorizzazione e di organizzazione mentale che avevo sviluppato a scuola mi fossero utili in quel contesto.

E di lì a poco mi sono trovato a sviluppare un metodo che velocizzava tantissimo il lavoro dietro al bancone e che non vedevo l’ora di insegnare agli altri!

Da quel momento in poi non ho più smesso di fare formazione, dapprima come barman, poi come bar manager e oggi come imprenditore.

Forse la scuola non ci dà tutti gli strumenti di cui abbiamo bisogno per farcela nella vita e per trovare un lavoro, ma di certo è l’inizio di un percorso che va portato avanti, specializzandosi e continuando a crescere, verso il futuro che desideriamo.

Crescere e aiutare gli altri a crescere, sempre.

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